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Lo storico dell'arte Luigi Salerno, già nei primi anni settanta del '900, individuava una "corrente del dissenso" in seno alla pittura ufficiale del Barocco. Secondo lo studioso la produzione di artisti quali Nicolas Poussin, Pietro Testa, Pier Francesco Mola, Giovanni Benedetto Castiglione e Salvator Rosa mostra rilevanti affinità nella scelta dei temi, nelle intenzioni e negli orientamenti filosofici. La condanna dei propri tempi si manifesta nella predilezione per i soggetti di derivazione stoica e ascetica. Al contempo la ricerca dell'evasione si dirama in una fitta trama di tematiche, quali la magia, l'alchimia, le scienze naturali e l'esotismo. Questo volume rimette in discussione proprio l'eredità e la validità delle tesi di Salerno, prendendo le mosse da istanze metodologiche e da ricerche di carattere monografico dedicate ai "pittori del dissenso" negli ultimi decenni. L'accurata selezione di saggi qui raccolta offre importanti aggiunte al catalogo degli artisti "dissenzienti" e in merito ai rapporti che intercorrevano tra di loro, materiale grafico e archivistico inedito, studi di critica d'arte, iconografia e storiografia, e novità in materia di committenza e collezionismo.